La “Strategia italiana per la banda ultralarga”, o piano BUL, è un progetto pubblico per la diffusione della banda ultralarga avviato dal Governo Renzi nel marzo del 2015.

L’origine di questo piano nasce dalla Commissione Europea che ha stabilito nel corso degli anni diversi obiettivi per lo sviluppo della banda ultralarga, in particolare, l’Agenda Digitale 2020 richiede che entro il 2020 tutti i cittadini siano coperti dalla banda larga veloce ad almeno 30 Mbps, e che almeno il 50% delle famiglie sia abbonata con connessioni ad almeno 100 Mbps.

Il piano italiano prevede la copertura progressiva dei seguenti lotti:

  • aree bianche, altrimenti dette a “fallimento di mercato”, cioè le aree dove gli operatori non hanno in previsione di portare la banda ultralarga ad almeno 30 Mbps. Questo intervento è in corso e prevede nello specifico la copertura da parte di Open Fiber di circa il 25% della popolazione italiana, in larga parte in fibra ottica FTTH (1 Gbps) e in parte in wireless FWA (100 Mbps). Il completato dei lavori in tutti i comuni coinvolti è previsto, dopo molti ritardi, tra il 2022 e il 2023;
  • aree grigie e nere a “fallimento tecnologico”: l’intervento si concentrerà nelle aree in cui non è prevista a breve la presenza di reti ad alta capacità. Questo intervento sarà avviato nel corso del 2021;
  • Tutte le scuole in fibra ottica, in larghissima parte entro il 2022;
  • l’erogazione di voucher di sostegno alla domanda di connettività, cioè buoni economici che le famiglie e le imprese possono utilizzare per passare a una connessione più veloce.

Qui potete leggere il documento del governo Italiano 3 Marzo 2015